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La tragedia mondiale del covid 19, che ormai conta un elevato numero di vittime, mette in discussione il paradigma socio-economico-educativo ancora imperante, lontano evidentemente da quella tensione biofila resa cogente dall'irrinunciabile benessere della società globale contemporanea. Di qui la necessità di affrontare le molteplici emergenze abbandonando quel paradigma del PIL, inequivocabilmente disumano, richiamando in causa la responsabilità innanzitutto pedagogica, educativa e politica, informate ad una visione neoumanistica, realmente sostenibile. Che sappia innanzitutto aprirsi all'Altro, inteso appunto in senso ecosistemico, a sostegno di una cittadinanza e interculturalità inclusive, capace di individuare, riconoscere e valorizzare diritti editi e inediti, ogni identità e diversità, vecchie e nuove cittadinanze, realizzando una democrazia non tanto e non solo come forma di governo, ma, come riedizione di quell'agorà, spazio comune in cui individui liberi interagiscono come uguali.